Utilizzata con successo la nuova “turbina” Impella all’ospedale G.B. Grassi di Ostia. L’uomo di 66 anni, sottoposto al delicato intervento, era stato ricoverato in condizioni gravissime. Prof. Fabrizio Ammirati: “Avanzamento tecnologico utile che permette al paziente di guadagnare tempo prezioso soprattutto in ospedali, come il nostro, dove non è presente la cardiochirurgia”
Roma, 8 giugno 2021 – Una nuova tecnologia è ora a disposizione dei pazienti cardiopatici dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia, un piccolo dispositivo che, inserito all’interno del cuore, lo sostiene durante angioplastiche con impianto di stent molto complesse e a rischio di arresto cardiaco intraprocedurale: si chiama Impella ed è una piccola turbina che (inserita nel ventricolo sinistro) è capace di aiutare il cuore nel pompare il sangue verso l’aorta, sostituendolo in caso di brevi periodi di arresto cardiaco, che possono verificarsi durante procedure complesse, utilizzate per riaprire le coronarie occluse a seguito di un infarto del miocardio (angioplastiche).
Alla fine dell’intervento la turbina può essere rimossa o lasciata all’interno del cuore per alcuni giorni, con lo scopo di fornire un supporto al muscolo cardiaco nell’eiezione del sangue verso gli organi, riducendone il lavoro e favorendo la ripresa della sua normale funzione. L’Impella, inserito attraverso un’arteria delle gambe, viene fatto navigare nell’aorta fino all’interno delle camere cardiache e poi avviato prima di un’angioplastica mentre il paziente rimane cosciente.